GENITORI – Genitori elicottero: 5 possibili conseguenze

18/04/2024

GENITORI – Genitori elicottero: 5 possibili conseguenze

I “genitori elicottero” sono iperprotettivi nei confronti dei propri figli; li controllano e interferiscono continuamente nelle loro vite. Questo atteggiamento, anche se da molti erroneamente ritenuto una qualità del “bravo genitore”, ha effetti negativi sullo sviluppo psico-affettivo dei figli.

Di seguito 5 possibili conseguenze:

  1. Dipendenza e mancanza di autonomia. Essere costantemente indirizzati dai genitori porta all’incapacità di prendere decisioni in autonomia e ad un’immaturità generale.
  1. Bassa autostima. L’eccessivo controllo fa sì che i figli sviluppino poca o nessuna fiducia nelle proprie capacità e risorse.
  1. Rischio di ansia e depressione. I figli eccessivamente sorvegliati possono sviluppare stati di ansia e/o depressione a causa della costante pressione e delle continue aspettative imposte loro.
  1. Difficoltà nella gestione del te

19/12/2023

NATALE – 7 strategie per sopravvivere al Natale coi parenti

La speranza di trascorrere in serenità il periodo di Natale non sempre coincide con la realtà. Infatti, per alcuni le feste natalizie possono essere stressanti, specialmente se si deve trascorrere del tempo con persone poco gradite o con cui ci si sente in obbligo di stare.

Se per te è inevitabile partecipare a questi momenti, ricorda che puoi proteggerti grazie ad alcune accortezze:

  1. Non cedere alle provocazioni. Certi parenti potrebbero approfittare del momento insieme per riproporre dinamiche famigliari disfunzionali, vecchie rivalità, contenziosi e così via. Attraverso commenti, domande o allusioni potrebbero stuzzicarti, provocarti o disturbarti. Se ti è già successo in passato è probabile che accada ancora. Quindi, aspettatelo! Non prestare il fianco agli attacchi e metti in pratica anche le restanti strategie.
  1. Gestisci il consumo di alcol. I momenti di festa sono situazioni in cui potrebbe aumentare il consumo di alcolici. Sappi che l’alcol agisce sui centri cerebrali coinvolti nell’aggressività e abbassa le inibizioni che normalmente tengono sotto controllo g

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07/04/2023

FAMIGLIA – 10 dinamiche tipiche della famiglia narcisista

La famiglia narcisista è senza dubbio caratterizzata da un insieme specifico di dinamiche che si sviluppano e serpeggiano all’interno di questi gruppi di parenti. Uno o entrambi i genitori possono essere narcisisti così come anche alcuni figli, ma non è raro che possano esserci figure tossiche anche nella famiglia allargata (nonni o altri famigliari). Solitamente, il narcisista è il tiranno della famiglia intorno al quale tutto gira e tutti girano.

Non è facile riconoscere di essere intrappolati in dinamiche famigliari narcisiste dato che possono essere erroneamente scambiate come fatti naturali, retaggi culturali, tradizioni, abitudini consolidate. In realtà, queste famiglie condividono molti punti in comune che se riconosciuti possono aiutare ognuno a liberarsi dalla morsa patologica del narcisismo.

Di seguito 10 dinamiche tipiche della famiglia narcisista:

1_ È tutta una questione di immagine: si deve apparire migliori, perfetti e senza problemi agli occhi degli altri 2_ Ai bambini viene insegnato a fingere che tutto vada sempre bene per mantenere una finta facciata di armonia 3_ Non esiste una sana gerarchia nei ruoli: i bambini sono l

05/12/2022

ADOLESCENZA – Il periodo adolescenziale

L’adolescenza è un momento di inevitabile crisi e cambiamenti che coinvolgono i giovani e la famiglia.

La crisi diventa l’occasione di una trasformazione dell’identità dove l’intero mondo dei riferimenti muta, coinvolgendo al tempo stesso emozioni, sentimenti, cognizioni e sensazioni dell’adolescente, che ora s’interroga freneticamente alla ricerca di se stesso. I cambiamenti puberali, con il loro carico di trasformazioni anatomiche e fisiologiche, inaugurano l’adolescenza: il/la ragazzo/a perde le certezze del proprio corpo e i bruschi e vistosi cambiamenti di natura qualitativa fanno si che non si riconosca più.

È un periodo caratterizzato dalla caduta di tutte le certezze acquisite in precedenza ed è per questo che l’adolescente necessita di una reinterpretazione di se stesso, che gli restituisca un senso di quiete ed argini il disordine interno.

Il radicale cambiamento dell’immagine corporea produce un duplice disagio psichico: da un lato l’angoscia di vedere il proprio corpo che si modifica rimanda alla necessità di un lavoro psichico di notevole dispendio p

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02/03/2022

CARATTERE – 5 diritti fondamentali e 5 tipologie caratteriali

Breve viaggio nella formazione del carattere secondo la bioenergetica

Lo psicoterapeuta Alexander Lowen, fondatore dell’analisi bioenergetica, ha individuato cinque diritti fondamentali che ogni bambino esprime sotto forma di bisogni durante la propria crescita. Il modo in cui ogni diritto viene accolto, frustrato o negato dai caregiver di riferimento incide sulla formazione del carattere della persona adulta.

Di seguito i cinque diritti fondamentali e i relativi sviluppi quando negati:

1. Diritto di esistere

Se negato si sviluppa un carattere schizoide contraddistinto dalla paura del contatto e dal ritiro. Nel periodo neonatale il bambino ha incontrato un ambiente freddo ed ostile. Non potendo reggere l’angoscia del rifiuto da adulto si rifugia nel mondo delle idee e dell’intelletto. Infatti, la persona con questo carattere è definita anche come “il sognatore”.

2. Diritto di essere accolto nella propria condizione di bisogno

Se negato si sviluppa un carattere o

11/10/2021

BULLISMO – Nessuno nasce bullo. Bulli si diventa

Il bullismo indica un’ampia ed eterogenea serie di comportamenti di prevaricazione e sopraffazione, agiti da una o più persone nei confronti di una vittima individuata come bersaglio di violenze verbali, fisiche e/o psicologiche.

In Italia il 75% degli atti di bullismo e cyberbullismo resta sommerso. Solo il 25% viene segnalato o notato.

Come mai alcuni bambini/e o ragazzi/e usano la prepotenza sugli altri?

Dentro ad ogni bullo si nasconde un bambino spaventato, costantemente in lotta con le proprie insicurezze e paure. Il bullismo è quindi espressione di una conflittualità interiore. Aggredire qualcuno o qualcosa dà al bullo un falso senso di solidità, di forza e di sicurezza.

Nessuno nasce prepotente. Bulli si diventa. Il clima famigliare e lo stile educativo fanno la differenza. Alcuni genitori sono essi stessi bulli proponendo un modello educativo fatto di prevaricazione e autorità (diversa invece è l’autorevolezza). Altri hanno comportamenti passivo-aggressivi, impulsivi o manipolatori verso i propri figli.

25/11/2019

AUTORITÀ – I segni indelebili del padre autoritario

La differenza tra autorità ed autorevolezza è la differenza che c’è tra imporre e condividere e, su più ampia scala, tra colonizzare e incontrare. Alla base di quelle che vedremo essere delle reminiscenze difficili da scardinare, che ancora oggi la società occidentale approva ed esprime con noncuranza, c’è il rapporto con il padre autoritario.

Come moltissime situazioni sociali e relazionali si basano sull’applicazione dell’autorità – ovvero un’imposizione di una parte sull’altra per motivi “dovuti” – così il padre autoritario si impone nei confronti dei “propri” figli, in quanto considerati “di proprietà”. Naturalmente, un essere umano non può “appartenere” a nessuno.

Per esempio, un datore di lavoro autoritario esercita prepotenza – ovvero prepone potenza alla relazione – nei confronti del lavoratore attraverso la propria posizione gerarchica allo scopo di dominare la relazione. Se un padre reclama il proprio diritto alla paternità come leva psicologica per esercitare autorità, il datore di lavoro utilizza la propria posizione. In entrambi i casi, la leva permette alla figura autoritaria di soddisfare le proprie necessità,

08/11/2018

DEPRESSIONE – 7 segnali della depressione post partum

Dopo aver affrontato un parto più o meno difficile e doloroso, la madre può finalmente stringere tra le braccia la piccola vita che ha portato in grembo per nove mesi. Ma cosa può succedere dopo? Il neonato richiede attenzioni, molte attenzioni. Si affrontano importanti privazioni del sonno, ormoni turbolenti, oltre a tutta una serie di aspettative culturali correlate al legame, al senso di beatitudine che ne deriverebbe e all’essere una madre “perfetta”. Considerato ciò, è importante non sottovalutare alcuni segnali che potrebbero indicare una situazione di depressione post partum (da non confondere con il baby blue).

Questo articolo parla alle madri, ma non si rivolge solo a loro. Troppo spesso in passato le donne con depressione post partum sono state ignorate o sottovalutate. Questo tema riguarda tutte le persone vicine alle neomamme (famigliari, amici e professionisti della salute).

Quali sono i segnali della depressione post partum?

1. Ti senti in colpa 

Ti senti in colpa, pensi di non fare abbastanza o di dover gestire le cose in un modo migliore. I pensieri che implicano il “dovrei” sono

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03/07/2018

SILENZIO – Una riflessione sul possibile ruolo della TV

Ci sono case nelle quali la televisione serve, non tanto per svago o necessità d’informazione… in queste case la TV copre un silenzio intollerabile, nasconde la consapevolezza della mancanza del dialogo e impedisce la possibilità di osservarsi. In alcune case il silenzio è insopportabile… allora si accende la TV, magari anche ad un tono di volume un po’ alto, così da riempire ogni angolo di silenzio, ogni frazione di incomunicabilità. Si teme non solo di incontrare l’altro accanto, ma anche se stessi. La TV satura e sembra proteggere dal contatto con se stessi e coi propri conviventi.

Altre volte si preferisce coprire col rumore della televisione la confusione relazionale, le domande degli altri e la voce del proprio pensiero. “Grazie” alla TV non si crea spazio per i pensieri e per le emozioni. Orecchi ed occhi sintonizzati sulla televisione per evitare il mondo intorno, per non parlare più, per non sentire più veramente le emozioni: il dolore, la frustrazione, la delusione, l’amarezza, ecc.

Nulla succede nella stanza, qui ed ora, ma tutto accade in TV, in un posto lontano. In un ambiente virtuale rapidamente adattabile alle proprie necessità, sen

05/03/2018

BULLISMO – Quando i figli bullizzano i genitori

Tutti i bambini hanno personalità e temperamenti unici, ma quelli che bullizzano i propri genitori hanno tratti davvero peculiari. Di seguito i tre stili prevalenti:

  1. Il bullo provocatore

Tuo figlio si oppone costantemente a te? Ti minaccia? I suoi atteggiamenti rabbiosi ti allarmano?

Questi bambini hanno in prevalenza comportamenti estremamente conflittuali e oppositivi e fanno sempre il contrario di quello che gli viene suggerito o chiesto. Impulsivi, impazienti e imprudenti, i bulli provocatori vogliono solo vivere secondo le proprie condizioni. Respingono in modo aggressivo ogni tentativo dei genitori di gestire il loro comportamento. Ipocriti e pieni di sé, ma con falsa fiducia, provano gusto nel dibattito e sono ostinati a primeggiare in ogni disputa. Per loro “avere ragione” è la priorità piuttosto che vivere nel rispetto e andare d’accordo. Determinati ad andare per la loro strada, non si fermeranno davanti a nulla. Quando si cerca di soverchiare la situazione o ribellarsi alla loro prepotenza possono diventare ossessivi e molesti fin

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13/12/2016

ANSIA – Genitori ansiosi o bambini stressati?

8 modi per gestire la situazione

Stati d’ansia o esperienze di stress sono sempre più comuni anche nei bambini. Come si possono aiutare i propri figli ad affrontare questi stati emotivi?

1. Incoraggiare i bambini ad affrontare ed esprimere le paure

Quando si prova paura, cercare di evitarla può diventare un automatismo. Tuttavia, fuggire dalle situazioni ansiogene contribuisce a mantenere alto il livello d’ansia. Invece, quando un bambino vive e sperimenta i propri timori, l’ansia percepita si riduce spontaneamente nel tempo. Il corpo umano non è programmato per rimanere in uno stato d’ansia per lunghi periodi, infatti, l’agitazione si riduce entro 20-45 minuti se si sceglie di affrontare la situazione ansiogena. E’ inoltre fondamentale invitare il bambino ad esprimere il proprio stato d’animo ed essere aperti e disponibili all’ascolto. Se il bambino sente preoccupazione o spavento non è di alcun conforto rispondergli “No, non lo sei!”. In questo modo gli si fa credere che non lo si sta ascoltando e, peggio ancora, si consolida il lui la percezione

23/09/2016

CONDIZIONAMENTI – La conoscenza di sé e il “bambino del passato”

Gli adulti sono lo specchio del mondo dei bambini

In difesa dei bambini che siamo e che siamo stati

In genere la nostra cultura tende a sminuire il bambino e quello che prova e sono pochi coloro che sfuggono a questo modo di pensare. È inevitabile che genitori e i caregiver (coloro che si prestano alle cure educative del bambino) siano portatori di atteggiamenti derivati dalla cultura dominante e per questo non li si può ritenere colpevoli di comportamenti che riflettono soltanto tendenze della società.

La nostra cultura esprime costantemente un giudizio morale sui bambini, dividendoli in “buoni” e “cattivi”. Il mondo degli adulti pretende che i bambini si assumano alcune piccole responsabilità a riconoscimento delle cure e delle “comodità” concesse, ma la pretesa degli adulti impone al bambino di non rispettare la responsabilità che il bambino stesso ha verso il proprio mondo. E’ luogo comune ritenere che i bambini vivano una vita felice, spensierata e senza problemi. In realtà il bambino affronta anche periodi di crisi, di ev

12/09/2016

ADOLESCENZA – Alcolismo giovanile: l’illusione di potersi accettare

Il fenomeno dell’alcolismo non esclude adolescenti e pre-adolescenti che, influenzati da pressioni sociali, mediatiche e pubblicitarie, si avvicinano all’alcol ricercando intenzionalmente l’ebrezza fino ad ubriacarsi.

Tra le nuove forme di consumo ha preso sempre più piede tra i giovani il Binge Drinking, ovvero l’abbuffata alcolica, in cui ragazzi e ragazze ingeriscono intenzionalmente e in poco tempo differenti bevande alcoliche fino a perdere il controllo. Tra i motivi di questo comportamento c’è un bisogno adolescenziale di star bene con gli altri e di integrarsi socialmente, ma anche un modo per ricercare sollievo, disinibizione o per allontanare problemi, insicurezze e sentimenti di inadeguatezza personali, considerando l’alcol una sorta di rimedio per fuggire dalla solitudine o da stati d’animo negativi.

Un altro approccio estremo è la Drunkoressia. I giovani, soprattutto le ragazze, bevono molto fino ad anestetizzarsi per annullare il senso di fame e l’inquietudine emotiva. Questi adolescenti rinunciano intenzionalmente al cibo per compensare l’apporto di calorie che intendono a

08/12/2015

NATALE – Bambini ingordi di regali

6 modi per evitare il Christmas Gift Binge

Molte persone vivono per vedere comparire lo spettacolo di pura gioia sul volto dei propri figli e nipoti. Per coloro che celebrano il Natale, scartare i regali rappresenta una di quelle occasioni.

A volte, l’apertura dei regali può essere un momento in cui i bambini manifestano invece delusione, spostando l’attenzione da ciò che hanno ricevuto, fino a lamentarsi per ciò che non hanno. In questi casi, diversi fattori psicologici, sociali e ambientali si combinano e possono sfociare nel Christmas Gift Binge – traducibile come “abbuffata di regali natalizi” – che si distingue per la spiccata ingordigia materiale e la mancanza di apprezzamento.

Di seguito alcune riflessioni per salvaguardare i bambini e orientare gli adulti a non rimanere invischiati nel Christmas Gift Binge, un’autentica sindrome da avidità natalizia. Il proposito è di far riconoscere ai bambini che le cose che compriamo non sono il fondamento della nostra gioia.

1. Moderare l’avidità natalizia 

Il Natale non dovrebbe essere il momento del premio annua

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08/03/2015

SEPARAZIONE – Separazione e Figli: gli 8 fattori protettivi

Di fronte alla separazione dei genitori quasi tutti i figli sono tristi. Questo non significa che saranno inevitabilmente infelici per una vita intera. Infatti, la grande maggioranza non si troverà, negli anni successivi, in condizione di svantaggio rispetto alle famiglie intatte per ciò che riguarda, ad esempio, le capacità relazionali, il successo a scuola o nel lavoro. Questo è stato dimostrato da due ampie ricerche statunitensi sulle dinamiche del divorzio, che hanno accompagnato ed osservato figli di genitori separati nell’arco di decenni (Hetherington e Kelly, 2002; Wallerstein, Lewis e Balkeslee, 2000). Questi studi hanno però anche riscontrato che nei figli di coppie separate sussiste un maggior rischio di problematicità e difficoltà nel gestire la propria vita se i genitori non si attengono ad alcune regole di comportamento.

Per mantenere la serenità e il benessere, anche futuri, dei propri figli, i genitori devono compiere maggiori sforzi di quelli che sono necessari nelle famiglie intatte. Se i genitori ci mettono quest’impegno, non hanno nulla da rimproverarsi per il fatto che la famiglia che avevano creato si è dissolta.

I seguenti “fattori protettivi” agiscono in modo

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12/02/2015

INFANZIA – Il ruolo materno nello sviluppo infantile

Le cure e l’amore materno rappresentano un elemento fondamentale nello sviluppo psicologico esercitando un ampio effetto positivo sullo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale del bambino.

“Dove c’è un bambino vi sono anche delle cure materne che lo tengono in vita”. Con queste parole lo psicanalista inglese Donald Winnicott sintetizza il suo pensiero riguardante lo sviluppo psichico e fisico del bambino. È importante quindi considerare il ruolo della madre come centrale per la crescita: a lei spetta il compito di fornire gli strumenti necessari al neonato per seguire l’evoluzione e la maturazione cui egli è geneticamente predisposto. E’ possibile pertanto affermare che la madre è insostituibile e primaria per lo sviluppo e l’emancipazione del proprio bambino, infatti, grazie alla sua sensibilità, precede, interpreta e fronteggia efficacemente i bisogni del figlio favorendo le condizioni necessarie al suo sviluppo fisico e psicologico.

La madre risulta capace di anticipare e provvedere alle necessità del figlio favorendo le condizioni indispensabili al s

05/09/2014

PERSONALITÀ – Sviluppo affettivo e ambiente

I tre momenti dello sviluppo della personalità

Lo sviluppo dell’individuo, dalla nascita fino all’età adulta, può essere descritto come un passaggio graduale che va dalla condizione di totale dipendenza verso l’indipendenza. Questo cammino è stato studiato e descritto dallo psicoanalista inglese Donald W. Winnicott e suddiviso in tre importanti momenti di crescita:

1. Dipendenza assoluta

L’infante è completamente dipendente per la propria sopravvivenza dalle cure materne e non ne ha alcuna consapevolezza essendo incapace di distinguere l’altro da sé;

2. Dipendenza relativa

Il bambino inizia ad essere consapevole di una qualche separazione tra sé e l’altro e così scopre la sua dipendenza. È uno stadio d’adattamento ad un graduale venir meno dell’adattamento materno, che deve essere calibrato in base alla rapidità degli sviluppi manifestati dal bambino. Compare l’ansia legata alla capacità di co