PSICOLOGIA – I 3 articoli più letti nel 2023

31/12/2023

PSICOLOGIA – I 3 articoli più letti nel 2023

Come ormai tradizione di fine anno, segnalo i 3 articoli più letti nel 2023 da me scritti e pubblicati su questo  mio sito.

Per il quinto anno consecutivo primeggia l’interesse verso “La paura di dire ti amo”. Al secondo posto entra in classifica l’approfondimento sulla Bioenergetica con l’articolo “I sette segmenti del corpo”. Infine, scende in terza posizione rispetto al 2022 “I segni indelebili del padre autoritario”.

Buona lettura e buon 2024!

  1. La paura di dire “ti amo”

Quando è stata la prima volta che hai detto “ti amo” a qualcuno? Quando è stata la prima volta che qualcuno lo ha detto a te? Alcune persone provano una tremenda difficoltà ad esprimere questo sentimento. Quali sono i motivi di tanta esitazione? Sembra che sia principalmente la paura ciò che queste persone restituiscono… continua a leggere

  1. I sette segmenti del corpo

01/06/2023

PSICOTERAPIA – 5 validi motivi per andare in terapia

Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un cambiamento culturale nei confronti della salute psicologica grazie al quale andare dallo Psicologo Psicoterapeuta non significa più essere etichettati come “pazzi”. Non sempre il singolo individuo può affrontare da solo ciò che gli accade emotivamente e non è raccomandabile improvvisarsi in un pericoloso “fai da te”. Per questo esiste la terapia.

Di seguito almeno 5 validi motivi per andare in terapia:

  1. Conoscere sé stessi e acquisire maggior amor proprio
  2. Districare i nodi relativi ai traumi del passato che possono condizionare ancora il presente
  3. Confrontarsi in modo imparziale senza essere giudicati
  4. Adottare nuove strategie mentali e comportamentali per gestire situazioni problematiche
  5. Relazionarsi con le persone che dovrebbero andare in terapia ma purtroppo non lo faranno

La potenza della parola nei riguardi delle cose dell’anima sta nello stesso rapporto della potenza dei farmaci nei riguardi de

04/01/2020

PSICOLOGIA – I 3 articoli più letti nel 2019

Di seguito i 3 articoli più letti nel 2019 su questo sito internet, scritti da Dott.ssa Marcella Caria.

Le preferenze dei lettori si sono orientate diversamente rispetto agli anni passati e, per la prima volta, il tema del senso di colpa perde il suo primato storico collocandosi in seconda posizione. L’interesse si è spostato sulla paura nelle relazioni, sulla fatica ad impegnarsi, sull’amore tormentato e così l’articolo “La paura di dire ti amo” scala la classifica e conquista il primo posto.

Il 2019 porta una novità anche al terzo posto conquistato dal bisogno di capire e gestire l’insonnia.

Buona lettura!

1. La paura di dire “ti amo”

Quando è stata la prima volta che hai detto “ti amo” a qualcuno? Quando è stata la prima volta che qualcuno lo ha detto a te? Alcune persone provano una tremenda difficoltà ad esprimere questo sentimento. Quali sono i motivi di tanta esitazione? Sembra che sia principalmente la paura ciò che quest

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07/01/2019

PSICOLOGIA – I 3 articoli più letti nel 2018

Di seguito i 3 articoli che hanno attirato più interesse nei visitatori di questo sito internet nell’anno 2018, scritti da Dott.ssa Marcella Caria.

Buona lettura!

1. Il peso psicologico del senso di colpa

La funzione primaria del senso di colpa è di avvertire noi stessi che abbiamo fatto o stiamo per fare qualcosa che va contro i nostri principi (ad esempio comprare qualcosa che non rientra nel budget, giocare ai videogiochi invece di lavorare, imbrogliare, ecc…) o nuoce direttamente o indirettamente a qualcuno. Grazie alla sua sgradevolezza il senso di colpa svolge la fondamentale funzione di… continua a leggere

2. La paura di dire “ti amo”

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10/09/2018

BENESSERE –  Dare valore alla propria storia emotiva

La scelta di chiedere un aiuto psicologico spesso rappresenta la fine di un percorso fatto di dolore, angoscia e vane speranze di risolvere un problema da soli. Infatti, chi indugia nel chiedere un aiuto professionale può essere pervaso da pensieri negativi su di sé, motivazioni o giustificazioni che rendono difficile esprimere la richiesta di sostegno. Chiedere aiuto, ad esempio, può significare ammettere di non essere riusciti a superare una difficoltà da soli e per questo ci si deve confrontare col proprio vissuto di fallimento, con la paura di essere senza speranze, col timore di essere giudicati, col bisogno di fidarsi di qualcuno che si teme non capisca la propria situazione. Alle volte ci si rivolge ad altre figure professionali perché non si riconosce il problema come psicologico o si ritiene che lo psicologo sia colui che “cura i matti”.

I pregiudizi o la cattiva informazione bloccano la richiesta di aiuto consentendo al malessere di aumentare. Inoltre, nei casi in cui il sintomo sia vissuto nel corpo, è facile pensare che il problema sia esclusivamente medico trascurando completamente il peso della componente emotiva e psicologica.

Ogni giorno le nostre azion

12/05/2017

AIUTO – Perché chiedere aiuto è così difficile?

immagine di Erik JohanssonNonostante la cultura occidentale abbia fatto numerosi progressi nel de-stigmatizzare la psicoterapia, per tantissime persone risulta ancora difficile, se non addirittura l’ultima opzione possibile, chiedere un aiuto professionale. Infatti, ci sono una serie di strategie che solitamente vengono prese in considerazione prima di ricorrere alla terapia: parlare con amici e/o familiari; cercare un contatto con la propria guida spirituale o religiosa; leggere libri di auto-aiuto; guardare programmi TV che offrono rapide soluzioni per qualunque afflizione; navigare sul WEB cercando diagnosi e risposte “fai da te”; postare domande personali nelle chat rooms, magari in forma anonima, alla caccia di consigli ritenuti attendibili anziché superficiali.

Non si tratta di giudicare o valutare quanto necessarie siano queste risorse. Talvolta, infatti, alcune possono rivelarsi utili in prima battuta. Molte per

28/09/2016

Monkey Mind – La ruminazione mentale

Spesso la vita di tutti i giorni porta in sé ansie e preoccupazioni e di conseguenza la mente è impegnata in un “chiacchiericcio” incessante. Può accadere di ritrovarsi imprigionati in un circolo vizioso di ruminazioni in cui si continuano a ripetere interiormente emozioni e ricordi angosciosi.

Così come un criceto intrappolato sulla ruota di un dolore emotivo che corre senza mai arrivare in nessun luogo, la ruminazione mentale non dà accesso a nessuna nuova visione delle cose che possa risanare le ferite psicologiche.

Gli orientali utilizzano il termine “monkey mind”, traducibile letteralmente in “mente di scimmia” per descrivere il carattere instabile, inquieto ed incontrollabile del logorio mentale. Una semplice e basilare meditazione per interrompere la “monkey mind” è prestare attenzione al proprio respiro; divenire consapevoli dell’inspirazione e dell’espirazione. Con la pratica regolare di questo semplice esercizio si radica la mente nel momento presente, il qui ed ora, per ristabilire la chiarezza mentale e la calma, piuttosto che inserire il pilota automatico e farsi guidare da esperienze passate negative o dalle aspe

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23/06/2016

DIFFERENZE – Psicologo, Psicoterapeuta, Psicoanalista, Psichiatra

Definizione e compiti professionali

1. Lo PSICOLOGO, se è solo psicologo, non è autorizzato a fare alcun tipo di psicoterapia. Dovrebbe occuparsi della sola psicologia attiva, di psicologia di comunità e delle organizzazioni, ecc…

Spesso le persone dicono: “devo andare dallo psicologo” e intendono invece dire che desiderano fare una psicoterapia. E’ una confusione che può nuocere molto.

2. In Italia, tutti i professionisti che fanno terapia psicologica, cioè senza utilizzare farmaci, si chiamano per legge, PSICOTERAPEUTI ma tra di loro ci sono differenze sostanziali. Quindi passiamo ai punti successivi.

3. Il terzo punto è la differenza tra chi ammette l’importanza dell’INCONSCIO nella formazione dei sintomi e chi non la conosce o non la considera. I primi appartengono all’area della PSICOANALISI pur con una serie di distinguo, e ritengono che per atten

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01/06/2016

Psicoterapia breve

La psicoterapia psicoanalitica breve è indicata nel caso in cui uno o più sintomi superficiali siano invalidanti, cioè non consentano alla persona di vivere la propria vita in modo naturale.

Caratteristica di questo tipo di psicoterapia è l’identificazione durante i primi colloqui di un focus, cioè di una tematica psicologica ed emotiva specifica, di una condizione esistenziale dolorosa, di un sintomo o un comportamento disfunzionale da trattare all’interno di un periodo di tempo prestabilito.

La durata dipende in primo luogo dall’obiettivo che terapeuta e paziente concordano insieme.

La psicoterapia breve si dedica all’esplorazione e alla comprensione di alcuni aspetti della personalità. Si rivela un sostegno in momenti particolarmente difficili della vita ed è utile per affrontare una conflittualità psicologica circoscritta. Si basa su aspetti cognitivi ed introspettivi per favorire comportamenti e atteggiamenti differenti rispetto a quelli che hanno provocato il sintomo, tenendo in considerazione la componente inconscia che condiziona il comportamento umano. La conquista di nuove

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01/06/2016

Psicoterapia psicoanalitica individuale

La psicoterapia ad orientamento psicoanalitico è una esperienza trasformativa in cui la persona può osservare, riflettere e comprendere le proprie emozioni, i propri comportamenti, il modo in cui si relaziona con gli altri e l’ambiente circostante.

È un percorso di rilettura e scoperta di sé rispettoso della propria unicità e complessità psicologica che aiuta a scoprire e ritrovare se stessi e a liberarsi dalle censure che impediscono di seguire i propri desideri e il proprio sentire.

Attraverso l’analisi diretta sulla propria persona dei fenomeni e dei processi inconsci che regolano la vita cognitiva, affettiva e relazionale, si promuove lo sviluppo personale e la scoperta di nuove risorse e di modi più funzionali per affrontare e gestire la propria vita.

La parola e la relazione sono gli ingredienti della psicoterapia individuale. In un clima in cui il giudizio è sospeso e i tempi del paziente sono rispettati, si esplorano i motivi dei conflitti responsabili del malessere personale, ci si interroga sulle proprie sensazioni, idee, sentimenti e stati d’animo per mettersi in gioco in modo nuovo.

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01/06/2016

Psicoterapia di coppia o della famiglia

Nella vita di coppia può accadere che si attraversino momenti di difficoltà, di crisi e di mancanza di comunicazione in cui si ha la sensazione che la relazione non sia più soddisfacente o che sia arrivata ad un momento di stallo.

La psicoterapia psicoanalitica di coppia si rivela un utile percorso in cui due partner si incontrano e si confrontano al fine di dar voce e significato alle complesse dinamiche che caratterizzano la coppia stessa e alle intense emozioni in gioco. Si tratta di un intervento mirato a favorire una presa di coscienza della dinamica relazionale e affettiva, delle modalità comunicative, delle aspettative inconsce e dei loro effetti.

La psicoterapia di coppia permette di gestire le divergenze, di riconoscere le proprie emozioni e quelle dell’altro, di comprendere il proprio e l’altrui comportamento, di ritrovare nuove e creative modalità relazionali nel rispetto delle differenze individuali.

L’obiettivo terapeutico è quello di riscoprire l’amore, la fiducia e un nuovo equilibrio nell’unicità della propria vita di coppia, oltre a ristabilire una maggiore armonia con

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01/06/2016

Gruppi di psicodramma analitico integrato

Lo psicodramma è una psicoterapia di gruppo, ideata da Jacob Levi Moreno, basata essenzialmente sulla rappresentazione scenica spontanea dei contenuti del proprio mondo interiore. Tale “messa in scena” permette di avviare, in un contesto protetto, un dialogo percepibile, attivo e costruttivo fra le diverse dimensioni della propria vita e di stabilire collegamenti costruttivi fra esse.

Grazie a questo metodo di sviluppo personale la persona è messa in condizione di ri-sperimentare situazioni di vita piuttosto che di raccontarle: può parlare con le diverse parti di sé e con le diverse persone della propria vita, piuttosto che parlare di esse.

Le sessioni di psicodramma sono finalizzate alla crescita personale e offrono ai partecipanti lo spazio ed il clima emozionale per scoprirsi, conoscersi, proporsi e confrontarsi. Il gruppo diventa un luogo in cui s’instaura un interscambio realistico ed immediato nel quale le persone si vivono e si scoprono vicendevolmente per quello che sono, nella veridicità emozionale e storica del “qui e ora” psicodrammatico. Ognuno, a turno, è il protagonista, cioè ha una propria sessione di lavoro personale all’intern

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14/10/2014

BIOENERGETICA – I sette segmenti del corpo

Lo sviluppo psicologico dell’individuo: la personalità di base si intreccia con le inevitabili influenze dell’ambiente

Gli stress e i conflitti emotivi sono rappresentati nel corpo che diventa la chiave per arrivare a conoscere ciò che comunemente è chiamato carattere.

Wilhelm Reich, medico e psichiatra austriaco, allievo di Sigmund Freud, integrando le scoperte della psicoanalisi e sulle nevrosi e partendo dal concetto di energia libidica, sviluppò il concetto di energia orgonica, una forma di energia vitale che scorre liberamente lungo tutto il corpo. Questa energia è essenziale sia per una naturale interazione fra corpo e mente, sia per il controllo degli stati fisici e di quelli mentali. La quantità di energia di cui si dispone e l’uso che se ne fa determinano il modo in cui rispondiamo alle situazioni della vita: il libero scorrere dell’energia vitale si traduce in uno stato di piacere e gioia di vivere, viceversa rigidità e tensione limitano l’emotività e la libera espressione dei sentimenti.

Reich, rilevando una relazione tra processi psichic

05/09/2014

PERSONALITÀ – Sviluppo affettivo e ambiente

I tre momenti dello sviluppo della personalità

Lo sviluppo dell’individuo, dalla nascita fino all’età adulta, può essere descritto come un passaggio graduale che va dalla condizione di totale dipendenza verso l’indipendenza. Questo cammino è stato studiato e descritto dallo psicoanalista inglese Donald W. Winnicott e suddiviso in tre importanti momenti di crescita:

1. Dipendenza assoluta

L’infante è completamente dipendente per la propria sopravvivenza dalle cure materne e non ne ha alcuna consapevolezza essendo incapace di distinguere l’altro da sé;

2. Dipendenza relativa

Il bambino inizia ad essere consapevole di una qualche separazione tra sé e l’altro e così scopre la sua dipendenza. È uno stadio d’adattamento ad un graduale venir meno dell’adattamento materno, che deve essere calibrato in base alla rapidità degli sviluppi manifestati dal bambino. Compare l’ansia legata alla capacità di co