BULLISMO – Quando i figli bullizzano i genitori

05/03/2018

BULLISMO – Quando i figli bullizzano i genitori

Tutti i bambini hanno personalità e temperamenti unici, ma quelli che bullizzano i propri genitori hanno tratti davvero peculiari. Di seguito i tre stili prevalenti:

BULLISMO - Quando i figli bullizzano i genitori

immagine di Tiago Hoisel

  1. Il bullo provocatore

Tuo figlio si oppone costantemente a te? Ti minaccia? I suoi atteggiamenti rabbiosi ti allarmano?

Questi bambini hanno in prevalenza comportamenti estremamente conflittuali e oppositivi e fanno sempre il contrario di quello che gli viene suggerito o chiesto. Impulsivi, impazienti e imprudenti, i bulli provocatori vogliono solo vivere secondo le proprie condizioni. Respingono in modo aggressivo ogni tentativo dei genitori di gestire il loro comportamento. Ipocriti e pieni di sé, ma con falsa fiducia, provano gusto nel dibattito e sono ostinati a primeggiare in ogni disputa. Per loro “avere ragione” è la priorità piuttosto che vivere nel rispetto e andare d’accordo. Determinati ad andare per la loro strada, non si fermeranno davanti a nulla. Quando si cerca di soverchiare la situazione o ribellarsi alla loro prepotenza possono diventare ossessivi e molesti fino a spingere il genitore a lasciar perdere. Occorre grande impegno per aiutare il bullo provocatore che vede ogni relazione come una diatriba, un duello tra dominante e dominato. Tanto più lo stile di comportamento si è consolidato, tanto più difficile e lungo sarà il percorso di recupero e di inversione dell’inerzia comportamentale.

Chi è il bullo provocatore?

Sotto la spavalderia del bullo provocatore c’è un bambino che, per diversi motivi, si sente non riconosciuto e sottovalutato. Vive con la paura di essere dimenticato o escluso. Non importa quante attenzioni riceva, positive o negative che siano, dato che non sono mai abbastanza. E’ difficile a volte comprendere quanta vulnerabilità i bulli provocatori percepiscano perché nascondono molto bene la propria insicurezza, vissuta come intollerabile, mascherandola con l’aggressività. Questa prepotenza è una forma di dipendenza, infatti, per sentirsi integri, necessitano di qualcuno con il quale entrare in sfida. Aggredire qualcuno o qualcosa dà loro un falso senso di solidità, di forza e di sicurezza.

Cosa ottengono i bulli provocatori attraverso la prepotenza?

L’aggressività forma una barriera protettiva contro le insicurezze nelle relazioni interpersonali, provvedendo ad un’identità temporanea che rassicura il bambino in modo effimero riguardo la propria individualità. Questi bambini sono spesso incompresi e i loro comportamenti male interpretati dagli adulti. La loro aggressività sdogana l’illusione che essi siano forti e sicuri, quando in verità è esattamente il contrario. Indagando assieme al fanciullo in modo competente emergerebbe rapidamente la loro grande insicurezza.

  1. Il bullo ansioso

Tuo figlio è continuamente sull’orlo del crollo emotivo? Necessita costantemente di conforto e rassicurazioni? Ti scoraggiano i suoi discorsi pieni di angoscia?

I bambini ansiosi oscillano tra l’aggrapparsi ai genitori e l’allontanarsi da loro. Ovviamente è naturale che i bambini si rivolgano ai propri cari per ricevere conforto, ma le preoccupazioni dei bulli ansiosi sono estenuanti poiché essi sono carenti di capacità auto-lenitive. Quando si sentono minacciati o spaventati, corrono immediatamente dai genitori per le rassicurazioni. Però, nel momento in cui ricevono il conforto lo rigettano innescando un ciclo vizioso. Non sentirsi mai sereni e appagati alimenta così l’angoscia. Questi bambini non vorrebbero essere dipendenti dai genitori, ma faticano a raggiungere un’emancipazione affettiva. Esternamente risultano meno aggressivi che i bulli provocatori, ma, angosciati dal costante senso di bisogno, hanno comunque un comportamento di bullismo. Se i genitori non divengono sani promotori di fiducia, questi bambini non edificheranno la capacità di contare su se stessi e di gestire in autonomia le proprie emozioni. Per i bulli ansiosi, con un attaccamento insicuro, l’ambiente riconosciuto come famigliare o noto è preferito all’esplorazione del mondo esterno o ignoto. Tutto ciò che prevede il rischio, il nuovo, l’ignoto aumenterà la loro ansia e di conseguenza perderanno tante opportunità di sviluppo psicologico.

Cosa si nasconde dietro al bullo ansioso?

Adulti ansiosi che influenzano lo stato d’animo del bambino. Un ambiente famigliare percepito molle, lascivo, o improntato al conflitto e a frequenti stati d’angoscia. L’incremento della paura non elaborata nei confronti dell’ambiente esterno o dei repentini cambiamenti. Pertanto, gli adulti devono prendersi la loro responsabilità occupandosi della propria salute psicologica. Mettere in discussione principalmente se stessi cercando, anche attraverso un aiuto professionale, di cambiare gli elementi dell’ambiente famigliare che sono i principali promotori di stimoli ansiosi.

  1. Il bullo manipolatore

Tuo figlio è un perfetto bugiardo? Sa sempre come sfruttare le tue paure? Ti minaccia con comportamenti autolesionistici?

False malattie o infortuni, trame elaborate, estorsioni e minacce – questi sono gli strumenti che utilizza il bullo manipolatore per estorcere ciò che vuole dai genitori, facendo leva sulle ansie genitoriali e il loro senso di incertezza. Quando si è insicuri nel proprio ruolo genitoriale o facili al senso di colpa, in presenza di un bambino con questi tratti comportamentali, è probabile cadere vittima delle sue manipolazioni. Questa descrizione potrebbe far apparire il bambino come una sorta di “mostro” destinato a rovinare la famiglia. Ma non è così…

Chi è il bullo manipolatore?

Così come per i bulli provocatori e ansiosi, di cui si è parlato in precedenza, il bullo manipolatore sta cercando di gestire la propria insicurezza e le proprie paure; nel suo caso, cercando di controllare il proprio ambiente circostante e tutti coloro che lo abitano. Esplorare le radici delle sue paure ed aiutarlo ad esprimerle a parole è la chiave per stimolarlo a sviluppare metodologie relazionali più costruttive e sane.

Dal conflitto alla cooperazione

In questo articolo non si vuole catalogare semplicisticamente la complessità e la ricchezza infantile, ma offrire nuove prospettive attraverso le quali riosservare e rivalutare il comportamento dei propri figli. Con una chiara comprensione dello stile peculiare di bullismo, si può maturare comprensione e consapevolezza della vita interiore e psicologica del bambino e farsi trovare maggiormente preparati al fine di indirizzare la relazione verso stimoli sani. Ricordate che dentro ad ogni bullo si nasconde un bambino spaventato, costantemente in lotta con le proprie insicurezze e paure. Il bullismo è quindi un’espressione di conflittualità interiore. Osservare l’interiorità del bambino con competenza consente di comprendere e penetrare nella natura delle sue paure, capire meglio la forza che alimenta le reazioni esteriori ed, infine, risanare e riequilibrare l’inerzia dei suoi comportamenti.

Dott.ssa Marcella Caria


ATTENZIONE! Il materiale pubblicato è volto ad essere spunto di riflessione sui temi trattati e non vuole essere in alcun modo sostitutivo di indicazioni e/o trattamenti terapeutici. La gestione di difficoltà e disagi emotivi deve sempre essere affrontata con l’aiuto  di professionisti del settore. E’ pertanto importante contattare direttamente una figura professionale competente affinché possa valutare la specifica situazione e fornire le adeguate indicazioni terapeutiche.
Pubblicato in Articoli della Dott.ssa, Genitori & Figli, Relazioni con gli altri da Dott.ssa Marcella Caria | Tags: , ,