AMORE – La paura di dire “ti amo”

17/11/2017

AMORE – La paura di dire “ti amo”

Quando è stata la prima volta che hai detto “ti amo” a qualcuno? Quando è stata la prima volta che qualcuno lo ha detto a te? Alcune persone provano una tremenda difficoltà ad esprimere questo sentimento.

Quali sono i motivi di tanta esitazione? Sembra che sia principalmente la paura ciò che queste persone restituiscono…

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                    immagine di Sean Landers

  1. Paura dell’impegno

Certe persone avvertono come gravose le parole “ti amo” e non sono pronte a promettere qualcosa che hanno paura di dare. Tanto più il loro partner li stimola con queste parole, tanto meno è probabile che loro le utilizzino. Ci possono essere dei sentimenti, ma la paura dell’impegno impedisce che l’amore sia restituito verbalmente.

Perché alcune persone temono di impegnarsi? Fare una scelta significa anche escludere tutte le altre possibilità. Questo viene percepito come limitante e innesca paura, a prescindere dai sentimenti provati per il partner. Si ha la sensazione che la vicinanza e l’impegno portino con sé ingenti responsabilità. Si avverte la paura di diventare vittime di una serie di costrizioni. Inoltre, il pensiero di dover soddisfare le esigenze dell’altra persona può risultare spaventoso ed opprimente.

  1. Paura di essere bisognosi

Esprimere amore, per alcuni, è ammettere, con se stessi e con gli altri, di essere vulnerabili, di avere bisogno di un’altra persona nella propria vita. Che piaccia o no, siamo tutti geneticamente programmati per avere bisogno di stretti legami emotivi. Il comportamento di attaccamento inizia nell’infanzia e prosegue per tutta la vita. È una realtà psicobiochimica fondamentale che determina gran parte dello sviluppo sociale ed emotivo, dell’autostima. Definisce la percezione della vita, che è possibile vedere come un viaggio pieno di minacce o come un’avventura straordinaria e privilegiata.

  1. Paura del rifiuto

Una delle più forti paure, che impedisce di esprimere ciò che alberga nel proprio cuore, è la paura di non essere corrisposti. L’amore è come un’altalena. All’inizio, potrebbe sembrare più facile un rapporto con un partner che si prende maggiormente cura dell’altro, ma ciò che dà slancio alla relazione è l’equilibrio tra dare e ricevere.

  1. Paura di essere feriti

Essere innamorati di qualcuno può essere percepito come l’avere un punto debole. Il modo di dire “avere un debole per …” descrive meravigliosamente questa situazione. Offrire il proprio cuore ad un’altra persona significa abbassare le proprie difese emotive, togliersi da uno stato di auto-protezione, investire sull’ignoto e aprirsi all’eventualità di essere feriti. Una ferita risulta più dolorosa se ricevuta da qualcuno per il quale “si ha un debole”.

  1. Paura dell’abbandono

L’esperienza di vita costringe ognuno di noi a sperimentare anche il distacco. Quando qualcuno si avvicina, prima o poi, per un motivo o per un altro, se ne andrà. Per questa ragione, alcune persone si difendono escludendosi da relazioni profonde ma privandosi di quelle autentiche.

“Ci sono due forze motrici fondamentali: la paura e l’amore. Quando abbiamo paura, ci ritraiamo indietro dalla vita. Quando siamo innamorati, ci apriamo a tutto ciò che la vita ha da offrire con passione, entusiasmo, e l’accettazione” – John Lennon

La paura nelle relazioni trae spesso origine dal fatto che uno o più rapporti significativi dell’infanzia siano stati contrassegnati da un qualche tipo di “amore tormentato”. Questo può essersi presentato nella forma di un amore genitoriale bisognoso, respingente, a corrente alternata, controllante o intrusivo. Le paure alimentano molti problemi e molte sofferenze nei rapporti personali adulti. Se i partner non le affrontano ed elaborano, il rapporto può vacillare e crollare.

Per poter godere di un rapporto sano, soddisfacente e longevo, che consenta a tutte le parti in gioco di evolvere come persone, occorre che siano autenticamente presenti alcune capacità cruciali. Ciò vale per qualsiasi relazione significativa: nei rapporti intimi tra adulti, tra genitori e figli, tra fratelli o amici.

Le sei capacità essenziali per poter vivere relazioni nutrienti sono: offrire compassione, incoraggiamento e affetto; mostrare con disinvoltura gli aspetti più vulnerabili di sé; appassionarsi, eccitarsi e giocare; mantenere l’intimità nel tempo; gestire i conflitti relazionali in modo costruttivo; propensione a risolvere i conflitti.

 

Dott.ssa Marcella Caria


ATTENZIONE! Il materiale pubblicato è volto ad essere spunto di riflessione sui temi trattati e non vuole essere in alcun modo sostitutivo di indicazioni e/o trattamenti terapeutici. La gestione di difficoltà e disagi emotivi deve sempre essere affrontata con l’aiuto  di professionisti del settore. E’ pertanto importante contattare direttamente una figura professionale competente affinché possa valutare la specifica situazione e fornire le adeguate indicazioni terapeutiche.
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