LUTTO – L’elaborazione del lutto

10/10/2020

LUTTO – L’elaborazione del lutto

LUTTO - L’elaborazione del lutto

immagine di Laura H. Rubin

Cos’è il lutto?

Il lutto rappresenta una delle esperienze più impegnative che ci si trova ad affrontare nel corso della vita. È un sentimento di intenso dolore conseguente alla perdita di una persona cara, ma non è necessariamente collegato alla morte fisica. Il lutto può essere innescato anche dalla separazione, dal rifiuto o dall’abbandono. Si parla di lutto anche quando si chiude una prospettiva, si perde il lavoro per licenziamento o pensionamento, si affronta un fallimento personale. In altre parole, ogni distacco definitivo da qualcuno o qualcosa, che ha avuto un ruolo rilevante nella vita di una persona, può provocare la reazione naturale e fisiologica del lutto.

Tendenzialmente l’essere umano ha la capacità di superare la perdita, ma a volte può essere molto difficile elaborare il lutto, separarsi. Il senso di vuoto e la solitudine provati possono disorientare profondamente chi li vive. La sofferenza emotiva stravolge l’equilibrio psicologico, soprattutto quando si fatica ad accettare l’ineluttabilità di una fine. Di conseguenza, diverse persone possono vivere stati depressivi di grande intensità. Alcune arrivano a negare fortemente la realtà. Altre si comportano in modo impulsivo e/o autolesivo per stordire il proprio dolore emotivo.

Sintomi

Chi subisce un lutto prova un intenso ed incolmabile senso di vuoto. Ci si percepisce come impoveriti, mancanti, come se tutto fosse andato perduto. Ci si sente smarriti e la propria esistenza perde di significato, si è apatici. Si può provare rabbia, rancore o senso di colpa. Può nascere la convinzione che la vita non abbia senso e ci si sente confusi circa se stessi e i propri scopi. Si è riluttanti a fare progetti sul futuro, a coltivare interessi e, nei casi più gravi, si pensa o si agisce il suicidio.

A livello fisico ci si sente fisicamente deboli, stanchi e incapaci a concentrarsi. Si può avere la sensazione di vuoto gastrico, secchezza delle fauci o perdita dell’appetito. Costrizione toracica, costrizione della laringe o sensazione di apnea sono altri sintomi possibili. Si possono avere anche disturbi del sonno o comportamenti legati all’abuso di cibo o sostanze (farmaci, sigarette, alcol, droghe).

Cause e fattori di rischio

Se il lutto è una risposta naturale, fisiologica ed inevitabile alla perdita, come mai per alcune persone la sua elaborazione è difficile fino a sfociare nella patologia? Di seguito alcune possibili fattori di rischio.

Gravi perdite in età precoce rendono sensibili all’abbandono e, di conseguenza, i lutti futuri potranno essere vissuti con molta più difficoltà. Personalità dipendenti non accettano la separazione e vivono la perdita come un evento altamente destabilizzante. Pregressi periodi di depressione rendono più faticoso il processo di trasformazione del dolore. Dubbi e rimorsi nei confronti della persona perduta possono innescare ruminazioni eccessive e rallentare il processo di elaborazione del lutto. Infine, la sensazione di solitudine e di abbandono può essere amplificata se la rete sociale è povera di affetti autentici e supporto competente.

Cura e trattamento

Il processo di elaborazione del lutto consiste principalmente in tre fasi:

  1. diniego: si rifiuta la realtà della perdita per non percepire una sofferenza oltre misura;
  2. accettazione: viene ammessa la perdita e si è disponibili a maneggiare le proprie emozioni;
  3. distacco: si è disponibili a dare un senso a quanto è successo, a collocarlo nell’ordine naturale delle cose. Si ritrova la capacità di guardare al futuro, d’investire su se stessi, su altre persone o progetti.

Se non si giunge alla riorganizzazione emozionale o si fatica a riprendere le redini della propria vita, allora si sta sperimentando il cosiddetto “lutto patologico” o “disturbo da lutto complicato e persistente”. Se il dolore emotivo è insopportabile anche a distanza di tempo, se si pensa di non riuscire con le proprie risorse psicologiche a reggere le fatiche della vita, se si sente che la gestione delle proprie emozioni è troppo complicata, allora è doveroso affidarsi alle competenze dello Psicologo Psicoterapeuta.

La psicoterapia del lutto aiuta a fronteggiare le proprie emozioni, facilita la comprensione delle proprie reazioni e dei propri comportamenti, vuole gestire i pensieri intrusivi e gli interrogativi irrisolti. Gradualmente, si guadagna una nuova stabilità emotiva e si riaccende la vitalità perduta.

Contattami

Nella mia esperienza professionale ho riscontrato alla base di diversi disturbi psicologici situazioni di lutto non elaborato, anche a distanza di diverso tempo dalla perdita subita. Alcune persone non colgono il nesso tra i propri sintomi psicologici e la perdita subita. Altre soffocano il proprio dolore come qualcosa che prima o poi passerà. Di frequente rabbia e rancore per essere stati abbandonati sono emozioni poco riconosciute e con le quali molti faticano ad entrare in contatto. Troppo spesso si ha la pretesa che tutto ricominci a funzionare esattamente come prima, che si torni alla routine della quotidianità. Manca il tempo del dolore. Il lutto invece è un momento necessario e chi non lo vive adeguatamente va incontro a profondi problemi di salute psicologica.

Dott.ssa Marcella Caria


ATTENZIONE! Il materiale pubblicato è volto ad essere spunto di riflessione sui temi trattati e non vuole essere in alcun modo sostitutivo di indicazioni e/o trattamenti terapeutici. La gestione di difficoltà e disagi emotivi deve sempre essere affrontata con l’aiuto  di professionisti del settore. E’ pertanto importante contattare direttamente una figura professionale competente affinché possa valutare la specifica situazione e fornire le adeguate indicazioni terapeutiche.
Pubblicato in Articoli della Dott.ssa da Dott.ssa Marcella Caria