PAURA – Differenze tra paure comuni e paure derivanti da trauma

09/05/2022

PAURA – Differenze tra paure comuni e paure derivanti da trauma

Breve viaggio in alcune possibili paure e il loro diverso impatto sulla persona

– PAURE COMUNI: paura della morte; di Dio; di essere punito per i propri peccati; paura della giustizia; di parlare in pubblico; di essere umiliato; dei pericoli; di alcuni animali; di perdere; paura della malattia; della povertà; della solitudine; dell’incertezza.

Queste paure solitamente non sono croniche, non si innescano automaticamente o senza motivo, non costringono la persona ad essere imprigionata in schemi comportamentali e difensivi ripetuti.

– PAURE DA TRAUMA: paura che il trauma possa ripetersi; paura di essere abbandonato (ancora); paura di essere attaccato/colpito/rapito/abusato/reso schiavo (ancora); paura di essere ucciso; dei comportamenti degli altri quando dominanti; paura dell’isolamento/solitudine; paura della vicinanza; paura di essere nuovamente ferito; le paure comuni sono vissute in modo amplificato.

È una situazione emotiva di paura cronica che si innesca in modo ripetitivo ed automatico. Le paure da trauma portano la persona a vivere in uno stato di iper-vigilanza;

30/11/2021

DIPENDENZA – 5 paure del dipendente affettivo

La dipendenza affettiva è una modalità malsana di vivere la relazione nella quale si rinuncia al proprio spazio vitale pur di non perdere il partner. E’ una forma di “amore” ossessivo, simbiotico e stagnante. Il dipendente affettivo è richiedente oltremisura e ossessiona il proprio partner ritenendolo la sola persona al mondo in grado di dare sicurezza e sopperire all’angoscia di solitudine.

Il dipendente affettivo è dominato principalmente da 5 paure:

  • Paura dell’abbandono
  • Paura di esprimere i propri sentimenti
  • Paura del rifiuto
  • Paura di essere se stessi
  • Paura del giudizio del partner

La dipendenza affettiva affonda le proprie radici in una profonda e insoddisfatta necessità di amore e sicurezza. Questo stile di comportamento è definito “attaccamento insicuro”, ha origine nell’infanzia quando i bisogni di conferma, amore e unione non sono stati pienamente soddisfatti dal caregiver. Quando il caregiver è assente il bambino avverte il bisogno di vicinanza affettiva. Quando il caregiver è presente il bambino ha paura di essere ignorato e/o abbandonato. Gli “stili di attaccamento” non riguar

19/01/2018

PROCRASTINAZIONE – La procrastinazione: dieci cose da sapere

Il termine procrastinare deriva etimologicamente dal latino pro (avanti) e crastinus (domani), col significato di “rimandare al domani” allo scopo di temporeggiare o, addirittura, di non fare ciò che si dovrebbe.

Ci sono molti modi per complicarsi la vita e uno di questi è procrastinare. Le persone che procrastinano si danneggiano sabotandosi. Inconsciamente mettono ostacoli sul proprio cammino. Scelgono percorsi che danneggiano le loro prestazioni. Perché dovrebbero farlo?

Dieci cose da sapere:

1. Secondo le ricerche condotte alla DePaul University di Chicago e alla Carleton University di Ottawa, il 20% delle persone ammette di essere un procrastinatore cronico. Procrastinare, infatti, diventa uno stile di vita anche se disadattivo. Coinvolge tutti gli ambiti della vita. Ad esempio, non pagare le bollette in tempo, perdere opportunità favorevoli, non incassare buoni regalo o assegni, presentare la dichiarazione dei redditi in ritardo, etc.

17/11/2017

AMORE – La paura di dire “ti amo”

Quando è stata la prima volta che hai detto “ti amo” a qualcuno? Quando è stata la prima volta che qualcuno lo ha detto a te? Alcune persone provano una tremenda difficoltà ad esprimere questo sentimento. Quali sono i motivi di tanta esitazione? Sembra che sia principalmente la paura ciò che queste persone restituiscono…

  1. Paura dell’impegno

Certe persone avvertono come gravose le parole “ti amo” e non sono pronte a promettere qualcosa che hanno paura di dare. Tanto più il loro partner li stimola con queste parole, tanto meno è probabile che loro le utilizzino. Ci possono essere dei sentimenti, ma la paura dell’impegno impedisce che l’amore sia restituito verbalmente.

Perché alcune persone temono di impegnarsi? Fare una scelta significa anche escludere tutte le altre possibilità. Questo viene percepito come limitante e innesca paura, a prescindere dai sentimenti provati per il partner. Si ha la sensazione che la vicinanza e l’impegno portino con sé ingenti responsabilità. Si avverte la paura di diventare vittime di una serie di costrizioni. Inoltre, il pensiero di dover soddisfare le esigenze

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24/03/2017

RELAZIONI – Sposati col lavoro: quando il lavoro sostituisce gli affetti

Oggi giorno tantissime persone, per svariati motivi, dedicano la maggior parte del proprio tempo e delle proprie energie al lavoro. Questo articolo si riferisce alla situazione specifica di chi vive il lavoro come luogo di rifugio dalle relazioni autentiche e come spazio dove costruire se stessi attraverso il proprio ruolo lavorativo.

Incanalare tutta la propria energia nel lavoro, a discapito delle relazioni, può avere un prezzo elevato. Per alcune persone, essere “sposati” con il lavoro significa molto spesso aver scelto, seppur inconsciamente, di non essere disponibili alla connessione emotiva con gli altri. Sebbene l’idea di una vita impegnata a tenere lontano gli affetti possa risultare terribile, per queste persone è un imperativo. L’eccessiva dedizione al lavoro diventa così un modo per filtrare i contatti emotivi tramite il ruolo lavorativo ed evitare il peso dei legami autentici.

Solitamente la paura, spesso inconscia, dell’intimità, del calore e della confidenza, affonda le sue radici in esperienze emotive infelici che risalgono alla prima infanzia. Spendere una quantità esagerata di tempo ne

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17/07/2015

MORTE – Osservazioni sulla centralità della morte nell’esperienza di vita

Sebbene la morte fisica ci distrugga, l’idea della morte può salvarci

La paura della morte filtra sempre da sotto la superficie. Ci accompagna per tutta la vita e pertanto erigiamo difese, molte basate sulla negazione, per aiutarci ad affrontare la consapevolezza dell’ineluttabilità della fine dell’esperienza di vita. Ma non possiamo tenerla lontana dalla mente, può esprimersi nelle nostre fantasie e nei nostri sogni, in ogni incubo c’è l’impronta inconfondibile della morte. La transitorietà terrena è ineliminabile.

Esistono molte buone ragioni per le quali dovremmo affrontare la morte nel corso della psicoterapia. Data la necessità di esplorare noi stessi in profondità, del corso e del significato della nostra vita, la centralità della morte nella nostra esistenza, oltre al fatto che la vita e la morte sono interdipendenti, come possiamo negarla o rimandare di affrontare questo tema?

Da sempre gli uomini si sono resi conto che ogni cosa svanisce, hanno paura di questo oblio e devono trovare un modo per vivere nonostante la paura della dissoluzion

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