RAPPORTO DI COPPIA – Risposta alle domande più frequenti

12/10/2015

RAPPORTO DI COPPIA – Risposta alle domande più frequenti

Le dinamiche dell’innamoramento nel rapporto di coppia

RAPPORTO DI COPPIA - Risposta alle domande più frequenti

immagine tratta dal web

Ci si innamora per caso?

Spesso ci succede di essere attratti in modo quasi immediato di una persona che magari conosciamo da poco tempo.

Perché si innescano questi meccanismi per cui due individui si attraggono inconsapevolmente?

L’attrazione, per capirci la chimica, non nasce per caso! Si è già predisposti inconsciamente a quel tipo di persona (non a quella persona ma a quel tipo di persona). Da un punto di vista psicoanalitico le motivazioni sono riconducibili al proprio inconscio storico.

Cos’è l’inconscio storico?

Ognuno di noi, fin dalla nascita, vive ed alimenta un inconscio parallelo che spesso si incastra e si estrinseca nella vita reale tanto da condizionare le nostre scelte.

Dal terzo anno di vita il nostro  inconscio storico traccia una sorta di percorso determinato dal proprio vissuto infantile, sul quale viene sovra-strutturato il proprio conscio, che farà da precursore per tutti i futuri rapporti interpersonali e sociali che si stabiliranno nel corso della vita adulta.

Chi ci piace è colui o colei che combacia perfettamente con i nostri sintomi. In altre parole siamo attratti da chi entra in risonanza con il bambino che ha tracciato il nostro  inconscio storico. Questa condizione psicologica ci riconduce al primo rapporto d’amore della nostra vita, quello con nostra madre/nostro padre.

Ed è nei rapporti o istinti primordiali, quali mangiare, difendersi, amare che si estrinseca il proprio  inconscio storico riproducendo, nel caso dell’innamoramento, la relazione adulta in quella infantile impressa in noi in modo indelebile. Dunque la persona amata potrà essere sovrapponibile al genitore che rappresenta. E’ importante capire però che tale sovrapposizione non corrisponde al padre o alla madre “reali”, ma alle “immagini” che di loro abbiamo introiettato nell’inconscio.

Perché si innesca questo processo psicologico e in che modo le esperienze infantili hanno la massima influenze sulla scelta del partner?

Perché inconsciamente cerchiamo, “speriamo”, che quella persona ci aiuterà a guarire le “ferite del passato”, che ci darà quello che i genitori non sono stati capaci di darci.

Nel corso dello sviluppo psicosessuale del bambino il genitore del sesso opposto rappresenta il primo oggetto d’amore. Se la relazione con il genitore non è stata sufficientemente soddisfacente per il bambino, una volta adulto, ricercherà nel partner un sostituto simbolico che lo rappresenti.

Chi diventa il partner ideale?

Si cerca dunque nel compagno la madre o il padre ideali, nel tentativo inconscio di soddisfare nel presente il proprio bisogno infantile di amore frustrato,  oppure si cerca un partner che presenti le caratteristiche negative del genitore, con l’intenzione inconsapevole di cambiarlo, così da rivivere il passato per riparare le antiche ferite.

Nel replicare questi tratti negativi nella nostra scelta del partner, la nostra mente inconscia sta tentando di ricreare le condizioni dell’infanzia per correggerle, di ritornare cioè sulla scena per chiarire le questioni irrisolte del passato.

Come si esprime l’atteggiamento reattivo o passivo nella scelta del partner?

L’atteggiamento reattivo scaturisce inconsciamente nella donna che ha sofferto per l’assenza del padre (fisicamente o emotivamente lontano), per cui cercherà nel partner un sostituto della figura paterna, determinando la propria scelta su uomini che possiedono caratteristiche di autorità, potere, e sicurezza. Questo tipo di atteggiamento è proprio di chi si lega a uomini irresponsabili, imprevedibili o poco presenti, esattamente com’era il genitore reale, con la speranza inconscia di cambiarli, interferire e modellare gli eventi passati, e soddisfare così l’antico bisogno di essere amata dal padre.

Dott.ssa Marcella Caria


ATTENZIONE! Il materiale pubblicato è volto ad essere spunto di riflessione sui temi trattati e non vuole essere in alcun modo sostitutivo di indicazioni e/o trattamenti terapeutici. La gestione di difficoltà e disagi emotivi deve sempre essere affrontata con l’aiuto  di professionisti del settore. E’ pertanto importante contattare direttamente una figura professionale competente affinché possa valutare la specifica situazione e fornire le adeguate indicazioni terapeutiche.
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