MAL D’AMORE – L’energia creativa dell’amore

18/09/2015

MAL D’AMORE – L’energia creativa dell’amore

Come si fa a guarire dal mal d’amore, smettere di soffrire se ti sei innamorato e non vieni ricambiato?

MAL D'AMORE – L'energia creativa dell'amore

immagine di Michael Maier

Una delle domande che più spesso mi viene rivolta su questo argomento è: “Come si fa a guarire di mal d’amore, smettere di soffrire se ti sei innamorato e non vieni ricambiato?”.

Ci si innamora nel momento in cui si trova una persona che si ritiene con le caratteristiche giuste, quella ideale per se stessi, quella che meglio rappresenta i propri desideri o le proprie aspettative. L’innamorato è attratto della persona con la quale pensa di costruire un nuovo progetto di vita insieme, di chi gli fa intravedere una nuova futura possibile esistenza. Inizia così un momento creativo condiviso e perseguito con il partner. Il soggetto si sente di avere un’affinità profonda con la persona amata e vive l’amore come qualcosa che contribuisce all’armonia del mondo, alla perfezione del “suo” universo.

Se la relazione d’amore non è più condivisa, la persona rifiutata si sente abbandonata e vede tradito il patto d’amore, lo scambio di promesse che sostenevano la “sua” dimensione amorosa. La perdita della persona amata viene vissuta pertanto come una dolorosa e insostituibile mancanza. La spinta amorosa però è ancora presente nell’individuo, le energie che la costituivano sono vive, ma ostacolate dalle mutate condizioni esterne. É come se si creasse un paradosso costituito da una condizione nella quale l’individuo mantiene la predisposizione creativa del proprio universo amoroso perfetto, ma nella realtà questo non è più realizzabile. Una volta riconosciuta l’impossibilità oggettiva al ricongiungimento, le energie predisposte per la creazione del proprio universo amoroso perfetto possono essere convogliate verso qualcosa di costruttivo. Se la coppia non può essere più riformata, l’innamorato può indirizzare l’energia creativa in una direzione differente e generare qualcosa per se stesso.

Goethe si era innamorato di Charlotre Buffe. Quando la ragazza sposò un altro uomo, il filosofo pensò al suicidio. Anziché suicidarsi decise di mettersi a scrivere per compensare la mancanza, per sfogare quell’energia creativa, e scrisse il romanzo “I dolori del giovane Werther”in cui un giovane si innamora di una ragazza che (non a caso) si chiama Charlotte e quando lei sposa un altro, il giovane Werther si suicida. Goethe invece si è salvato !

Nel 1883 Nietzsche si era innamorato di Lou Salomé, voleva sposarla ma lei lo respinse. Sconvolto fuggì disperato tra tormenti e incubi notturni. Invece che capitolare tra dolore e frustrazione, o ancor peggio meditare il suicidio, scrisse di getto in pochi giorni la straordinaria opera “Così parlò Zarathustra”.

Concludendo, per gestire e tollerare l’innamoramento deluso è bene continuare il processo creativo già iniziato e indirizzare le proprie energie per il cambiamento esplorando nuove strade. Solo così le forze liberate dall’innamoramento possono incanalarsi in un nuovo progetto. La nostalgia, il dolore, la rabbia, il desiderio di riscatto o di rivalsa si tramutano in questo modo in energie costruttive.

Dott.ssa Marcella Caria


ATTENZIONE! Il materiale pubblicato è volto ad essere spunto di riflessione sui temi trattati e non vuole essere in alcun modo sostitutivo di indicazioni e/o trattamenti terapeutici. La gestione di difficoltà e disagi emotivi deve sempre essere affrontata con l’aiuto  di professionisti del settore. E’ pertanto importante contattare direttamente una figura professionale competente affinché possa valutare la specifica situazione e fornire le adeguate indicazioni terapeutiche.